mercoledì 2 maggio 2018

Video Poesia - Ritorno alle origini

https://youtu.be/AlsbRXvJoxwhttps://youtu.be/AlsbRXvJoxw

VIDEOPOESIE Persefone e Ritorno all'origine, voce ed opere Angela Donatelli
Regia e montaggio Quinto Ficari

POESIE


LA FINE DEL GIORNO    

I capelli al vento mi inoltro nel bosco
spinto da un anelito di libertà.
Vestiti umidi sulla mia pelle
il fiato riscalda le mani.
Affondano i passi nelle morbida terra e
lascio che la coltre silente di brina
ricopra le mie tenere membra.
Fuggo attraverso la foresta
inseguendo farfalle autunnali e
il sole infuocato mi accende il cuore e i pensieri.
Sono alla caccia della fine del giorno
mentre guardo la volta celeste lucida e
pesante sul mio capo.
Sono presenza nella presenza e
intorno a me infinite creature.
Sono un assetato d’amore
alla ricerca del filone 
d’argento della docile luna.

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DANZA COSMICA

Danza con me questa danza cosmica
che ci avvicina e ci allontana.
Ci cogliamo come frutti
e poi ci lasciamo andare.
Le nostre anime si compenetrano
come fiammelle accese e in esse
ritroviamo l’essenza.
Nel profondo, sempre più nel profondo.
Come due poeti assaporiamo il gusto della vita,
tra le pieghe del tempo, fermiamo
ogni istante affinché diventi  per sempre.
Siamo nell’attimo della creazione,
siamo due esseri  di carne e sangue,
ma i nostri spiriti danzano dentro
un antico rito pagano.
Danziamo nella notte, danziamo intorno
al fuoco, danziamo per cacciare via
la strega che ci guarda.
Danziamo con gli spiriti per
forgiare d’oro e argento
i muscoli e il cuore.
Anche se solo per una notte,
in questo gesto fissiamo l’eterno.

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UNA PORTA SUL CUORE D’ORIENTE


Una porta sul cuore d’oriente
si apre davanti ai miei occhi.
Acqua all’orizzonte, niente case
muli e capre risalgono l’aspro crinale.
Calpestano l’erba a cercare frescura,
alberi piegati dal vento,
rocce arse che ingoiano il mare.
Il tempo si è fermato qui.
E poi chiese di pietra segnate d’oro e di calce.
Una porta si chiude al passato
ed un’altra mi spinge ad entrare.
Dietro, lascio gli anni di occasioni perdute,
di corse affannose, un frenetico show
 per strappare consensi, per portare il pane.
Salite e discese da tram affollati, sudata o tremante
nel caos di umani…mentre i toni si alzano
i telefoni squillano e nel cuore c’è sempre
quella voce che chiama, per qualcosa di vero
di nuovo, di naturale.
E lascio il freddo, l’umidità, gli schemi,
scalza cammino e con le mani
tocco il sale della terra
mentre i piedi diventano radici nel suolo
come  il magma diventa rugiada
su una foglia di pioppo.

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23 SETTEMBRE

Mi hai cercato e mi hai trovato…
ma non mi hai preso, lasciandomi qui da sola,
dopo aver invocato gli astri per  1000 anni
affinché fossi  nuovamente tua.
Tenerezza e rabbia insieme provo
a  vederti  imbiancare il petto.
Mentre perdi  vigore io mi specchio nel tuo
specchio che il passare del tempo sfiorisce.
Ti osservo e negli occhi tuoi
ritrovo i mille anni passati, le corse e i demoni
che ti tengono ancora lontano….
Impotente osservo, ascolto, il tuo cuore batte forte.
Le parole tue vuote e sempre uguali, disseccano
e creano pareti impenetrabili ed inesistenti,
costruite  soltanto su muri di paure.
Rimandano a compiti da fare, situazioni ordinarie
e questioni  urgenti di poco conto
rispetto all’amore, alla vita vissuta insieme.
Ma è cosi, l’ostinazione  a non voler crescere.
In questi  casi è perdersi  per non cambiare.
Come gli struzzi mangiamo la sabbia
ed essa ci chiude il cuore.

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ISTINTO

Sento la forza primordiale scorrere nelle vene
la sua voce profonda  accompagnare i respiri
e tornare la creatura selvaggia che ero.
I primi mesi e poche parole, essere collegata
tra le radici e le ali, senza condizioni.
Rischio per cambiare e ricominciare.
Sempre uguale a me stessa eppure diversa,
nel momento in cui sperimento le infinite possibilità
nascoste dietro una porta, un sorriso o un pensiero.
Dentro le notti insonni che mi hanno vista
appassionata tenace fuggitiva febbrile,
scoprire un misterioso disegno preesistente.
Forse siamo due fratelli, veniamo da un posto lontano
e insieme possiamo creare un ponte d’amore.
Un ponte d’amore  a cui aggrapparci quando la vita
ci prende e ci piega alle sue ragioni.
D’improvviso il vento è cessato, c’è odore di temporale
e il ricordo di un bacio sensuale e tenero.
Quel che sento è forte e chiede spazio
 per espandere e credere ancora nel nostro incontro.
Ma adesso vieni e ancora vieni amore,
nella mia casa dell’anima.
Ti sto aspettando …non ho più paura.




Recensione a cura della blogger MARIA CRISTINA BUOSO per Libri e benessere 2019 e di Antonietta Tiberia

Ciao, ecco a voi un’altra autrice che partecipa alla manifestazione Libri & benessere del 11-12-13 ottobre 2019 presso l’orto botanico di Roma.
Buona passeggiata tra fiori, alberi e libri:)




Persefone è la seconda silloge poetica di Angela Donatelli. L’autrice, oltre a scrivere poesie, si dedica con passione ad altre forme artistiche: è anche pittrice e performer, s’interessa di musica e di teatro. Questo eclettismo ha ripercussioni positive nei suoi versi, che sono armoniosi e musicali, capaci di creare suggestioni ed evocare immagini.La poesia di Angela Donatelli è a tinte forti e gioca sui contrasti, esattamente come la sua pittura. L’elegante copertina mostra un dipinto dell’autrice che rappresenta una donna  giovane donna immersa nella natura, uno dei temi  fondamentali  del libro, il rapporto con la natura e i suoi simboli arcaici. Persefone è archetipo del femminile, l’ eterna fanciulla ma anche  la donna intuitiva e capace di trarre energia dalle profondità dell’inconscio. E’ la sposa bambina capace di reinventarsi nella notte degli Inferi e di rielaborare il rapporto col maschile superando il ruolo di vittima. Ella si riappropria dei doni femminili dell’intuito, della ricezione e trasformazione per penetrare la superficie e inoltrarsi nelle profondità dell’animo umano….”Non per scelta ma per destino, divento padrona, ti scelgo come mio sposo”… Nelle poesie della Donatelli ci sono i desideri delle donne, soprattutto desiderio d’amore e di verità, come nei versi dedicati ad Isabella Morra “..Solo sete di vita avevi e di amore e di bellezza…“ . Come le donne protagoniste dei suoi versi e dei suoi dipinti, Angela Donatelli affronta con coraggio una realtà che appartiene al vissuto o al mondo onirico. Le sue poesie ci offrono un’indagine intima e attenta che ricerca i segreti dell’esistenza umana e del suo universo attraverso una scrittura che sa coinvolgere ed emozionare.
Angela Donatelli, “Persefone”, coll. Pegaso, vol. 8, flower-ed 2019. Ebook e cartaceo.
http://www.flower-ed.it/index.php…
http://www.lulu.com/…/perse…/ Angela paperback/product-23993796.html





L’eclettismo di Angela Donatelli, poetessa, pittrice e performer, si rispecchia pienamente nei suoi versi. Armoniosa e suggestiva, la sua poesia è a tinte forti e getta uno sguardo ampio sul mondo della natura e i suoi simboli arcaici, esattamente come la sua pittura.  Da tempo si occupa di scrittura e pittura, insieme ad altre forme espressive. Nella sua ricerca di mediazione artistica, ha realizzato molte performance nelle quali pittura, poesia e musica si intersecano in un contenitore scenico multiforme. Ha pubblicato le sue opere in numerose antologie ed esposto in diverse gallerie a Roma, tra le quali la Casa della Cultura e il Maam, e in diverse città in Italia. Nella sua poetica, con una indagine intima e attenta, cerca di esplorare i segreti dell’esistenza umana, dall’Io profondo all’Es più irrazionale e istintivo. Condivide nella scrittura e nella pittura la passione per i simboli, l’esoterismo, la ricerca della connessione segreta fra l’universo interiore dell’uomo e il suo legame con la terra e gli elementi.
2016 – Realizza un’opera per la manifestazione Angeli e artisti, per la Ecclesia de los Angeles in Angentina, esposta  l’inverno presso la Reggia di Monza
2016-2017 -2015 – Vince la selezione per l’Antologia poetica di  Aletti Editore e  per tre antologie poetiche della casa editrice Mangiaparole
2018 – Partecipa con il racconto Le luci di Ieri all’antologia Gli occhi di Camilla di Erudita edizioni
2018 – Vincitrice del primo premio del concorso  di Poesia A.P. S. Le Ragunanze con i patrocini morali del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio
2018 – Pubblica la  raccolta poetica Mi vestivi di nero velluto con le sue illustrazioni Ed. Escamontage
2018 Organizza e partecipa a numerosi reading con il gruppo di Poesia al Femminile a Roma.
2019 – Pubblica la seonda silloge Poetica dal Titolo Persefone, ed.Flower ed.

Maria Cristina Buoso

Presentazione Mi vestivi di Nero Velluto Angela Donatelli 
biblioteca Vaccari Nardi Roma




Mi vestivi di nero velluto, di 
Angela Donatelli, EscaMontage 2018

In questo libro mi sembra che l’autrice abbia sentito il bisogno di tradurre in parole pensieri, emozioni, ricordi legati a momenti belli o bui della sua esperienza personale,
rielaborando una serie di brevi, illuminanti momenti non collegati tra loro: ironici, freddi, generosi, tragici, carichi di umanità, di fatica, di accettazione.
Rifuggendo dalla ricerca di una poesia “pura” e assoluta, sottratta quindi allo scorrere del tempo, in ogni momento le sue liriche partono dalle occasioni della vita, dagli incontri, dagli affetti, per assaporare atmosfere cariche di passione autentica, per ogni momento vissuto, dove tutto scorre nell’intuitività delle parole che costruiscono sguardi, idee e immagini, riempiendo ogni spazio lirico disponibile.
La naturalezza dell’espressione poetica che caratterizza questi versi è metro fondamentale del modo in cui l’autrice intende la sua poesia.
Quella di Angela Donatelli è una poesia, in cui una scrittura che lascia spazio all’immaginazione, si alterna a un’altra più descrittiva, visionaria e onirica.
L’importanza del messaggio dischiusa da immagini non sempre gaie, non sempre limpide e serene, ma innegabilmente sentite, tangibili, reali, è collegata alla profondità della riserva interiore che  mette in atto nel tentativo di riscoprire la propria radice più intima e personale.
In queste liriche infatti non c’è spazio per la simulazione, per il tentativo più o meno conscio di nascondere un significato dietro un giro di parole. Tutto è manifesto, trasparente al punto che sfogliando le pagine della raccolta si ha quasi l’impressione di immergersi in una diario spirituale e misterioso, una testimonianza degli affetti e dei sentimenti intimi e personali dell’autrice, che non accettano intromissioni.
Sono poesie che descrivono situazioni personali realmente vissute, che affrontano varie tematiche legate al quotidiano e alla vita, o altre generali sentite e percepite con elevata sensibilità interiore. Sono componimenti che hanno una chiara articolazione, che optano sempre per la rarefazione piuttosto che per l’ermetica allusività.
Tra realtà e vissuto, immaginazione e fantasia, scaturisce un’opera frutto del sentire,di slanci assopiti dal tempo che rispecchiano un fermento di cambiamento e di idee sempre in movimento dell’autrice.
Lungi, infatti, dal farsi coinvolgere in stucchevoli e inconcludenti giri di parole che minino l’intensità e la forza evocativa della parola poetica, l’autrice sceglie di raccontare e di raccontarsi senza paure e senza sovrastrutture stilistiche.
La dolcezza, l’impetuosità e la spontaneità delle sue poesie appaiono così molto più simili al suo temperamento. Come se fossero rimaste attaccata alla sua pelle, come fossero la forma perfetta per mettere in scena la sua intera esistenza.
La raccolta è arricchita dai disegni della stessa autrice.


                                                                          Antonietta Tiberia

martedì 1 maggio 2018