martedì 4 dicembre 2018


Mi vestivi di nero velluto        

Angela Donatelli

Ed. Esca Montage

 “Mi vestivi di nero velluto” è una silloge poetica edita recentemente da. EscaMontage. L’autrice, Angela Donatelli, si dedica con passione a varie forme artistiche:scrive poesie ma è anche pittrice e performer,s’interessa di musica e di teatro. Questo suo eclettismo ha ripercussioni positive nei suoi versi, che sono armoniosi e musicali, capaci di creare suggestioni ed evocare immagini.
Mentre leggiamo le poesie della Donatelli si materializzano davanti ai nostri occhi scene animate che ci aiutano ad avvicinarci alle storie che ci raccontano e a comprendere le emozioni che le hanno animate.
Il pensiero di Angela Donatelli non propende alla concisione: ogni poesia racconta una vicenda e lo fa con uno sguardo ampio, ricco di aggettivi, descrizioni e dettagli che comunque non sono mai eccessivi o superflui. Il lessico è ricco e vario;sono presenti molti termini legati al mondo della natura e ai luoghi dell’anima che la poeta frequenta assiduamente. In ogni poesia, anche in quelle che sembrano emerse da un’urgenza comunicativa, è presente una ricerca linguistica ed estetica raffinata, insieme all’uso frequente di figure retoriche come metafore, similitudini, ossimori.
Beatrice Niccolai dice che “il poeta è manovale di parole”: questa citazione, senza nulla togliere all’importanza dell’intuizione poetica, vuole mettere in risalto che, di solito,serve anche un “lavoro” successivo per rendere efficace la comunicazione.
I temi di questa raccolta traggono la propria linfa vitale sia da esperienze concrete sia da visioni oniriche e fantasiose e, a volte, da personaggi storici o mitologici che hanno colpito l’immaginario dell’autrice. In ogni caso, la ricostruzione poetica sa creare immagini che rimangono impresse in chi è attento e aperto all’ascolto.
La poesia di Angela Donatelli  è a tinte forti e gioca sui contrasti, esattamente come la sua pittura. L’elegante copertina mostra un dipinto dell’autrice che rappresenta una donna volitiva, decisa, forte. Una giovane donna pronta ad affrontare il mondo si presenta davanti a noi con un’aria di sfida. All’interno del libro troviamo tre interessanti riproduzioni di quadri: uno, astratto, è del padre, Guido Donatelli e gli altri ci mostrano due donne contemporanee, dal portamento e dallo sguardo sicuro, determinate e “vere”, non ostentano falsi sorrisi e pare sappiano trovare la forza di sfidare i luoghi comuni e le omologazioni, esattamente come i versi delle poesie contenute in questa silloge: non ostentano falsi sorrisi, non si lasciano omologare, sfidano i luoghi comuni.
Troviamo sempre una sensibilità intensamente femminile sia per le scelte contenutistiche sia per quelle stilistiche. Fra i temi affrontati c’è la condizione della donna, con riferimenti all’ingiusto trattamento che per secoli ha subito per una sudditanza al potere dell’uomo mal sopportata e mai accettata consapevolmente. Ne è un esempio la storia di Isabella Morra, (pag.6-7)nata in un paese della Basilicata nel 1520, sensibile scrittrice vissuta sempre chiusa in un castello, vittima della repressione familiare.
C’è l’amore, la natura, ci sono sogni, visioni e una varietà di argomenti che corrisponde alla varietà e alla complessità della vita contemporanea. Partendo da problematiche personali la poeta arriva ad analizzare la condizione umana e le domande ad essa connaturate, riguardo alla ricerca di sé, all’approccio col tempo, al rapporto con l’amore e con il prossimo. Questo libro è il contenitore dei suoi pensieri e nello stesso tempo di un sentire comune nel quale è facile riconoscersi e lasciarsi coinvolgere.
Il titolo “Mi vestivi di nero velluto” allude metaforicamente all’attrazione quasi sensuale che ha l’autrice per la poesia: attraverso l’inchiostro, nero su bianco, sa mettere a nudo pensieri e sentimenti e consente di comprendere se stessi e il mondo, perché sa penetrare la superficie e inoltrarsi nelle profondità dell’inconscio. Una poesia che come le immagini femminili dei suoi dipinti, con coraggio affronta una realtà che appartiene al vissuto o al mondo onirico, per esprimere pensieri e visioni che la mente con i suoi filtri spesso non sa vedere.
Il libro è suddiviso in tre parti e le poesie sono raggruppate per argomenti: “Sogni e visioni”, “Nello spazio e nel tempo” e “Incontri”.I versi, sempre armoniosi e musicali, presentano la realtà con i suoi problemi e la sua complessità. Nella poesia a pag.18 “La corsa del tempo” emerge lo stress contemporaneo, tipico delle civiltà occidentali, alle quali è possibile contrapporre qualcosa che l’autrice intravede al di là della“Porta nel cuore d’Oriente” (pag.23). Esistono muri di paure”…pareti impenetrabili e inesistenti”(pag 26)ma c’è sullo sfondo uno sguardo positivo e sereno che emerge spesso tra i versi.
Ecco come viene trattato il tema della morte in “Vibrante”(pag. 13)“e quando giungerà la fine/mi perderò serena nel buio più profondo”.Il buio profondo, che come topos letterario corrisponde a paura, sconforto, mancanza di conoscenza e di possibilità di rapporti, è in forte contrasto con questo sereno perdersi, che ha in sé la possibilità di uscire alla luce.“Mi vestivi di nero velluto”, opera prima dell’autrice, ci offre un’indagine intima e attenta che ricerca i segreti dell’esistenza umana e del suo universo attraverso una scrittura che sa coinvolgere ed emozionare.                
Luciana Raggi


mercoledì 2 maggio 2018


ISBN: 9788894355604




Prefazione a cura di Iolanda La Carrubba
Contemplazioni poetiche
di Iolanda La Carrubba

La poesia di Angela Donatelli è un percorso di sensi, sensibilità e sensazioni vibranti che s’affida ad un filone spirituale, o meglio a un’approfondita ricerca nei confronti del Sé.  Il suo non è un “versificare” vano o meramente manieristico,  al contrario riesce ad approdare a un verso libero, come se il suo poetare fosse frutto di un mantra, arcaico ed ancestrale pregno di profonda riflessione ed empatia nei confronti del Tutto.
L’incontro con l’Altro da sé è a volte impenetrabile, feroce, scostante, altre coinvolgente, osmotico, suadente, descritto con metafore intimistiche.  Si percepisce un immediato impatto tematico fin dalle suddivisioni dei paragrafi (Nello spazio e nel tempo -  Sogni e visioni – Relazioni) i quali custodiscono una chiave di lettura in questo suo luogo di “affinità elettive”, dove vige una ricerca radicata sulla verità e le sue ragioni.
La dimensione ermeneutica del suo linguaggio poetico assume un arduo ruolo simbolico, distante per certi Versi al mo(n)do comunicat(t)ivo  del social media, dove si può smarrire lo scandire di un Tempo dedicato alla lettura, all’assorbimento metabolico della poesia, poiché in questo mare magnum la scrittura si afferma come sintomo contemporaneo,  necessario cioè ad affermare il proprio esistere sia nei confronti di un Tu metafisico e sia per inserirsi all’interno di un circuito editoriale mutante,  qui tuttavia si muove una nuova forma di coinvolgimento nel fare e vivere poesia che si pone in ascolto.
Angela Donatelli è interprete di questa stagione, domina con la sua forma poetica il sentire e l’ascoltarsi attraverso la poesia fuori e dentro di lei riuscendo a compire, senza mai sottrarsi alla sorpresa del vivere contemporaneo, un lavoro contemplativo, mirabile, profondo e al contempo disarmante.
Possiede un’originalità del linguaggio metrico che si estende fino gli aspetti ritmici della prosa, all’interno dei topoi ritratti tra le riflessioni a volte amare di questo (r)esistere, andare, comprendere la peculiarità misterica di un’intera vita. Scaturisce immediatamente un effetto sorprendente che emerge da un “immaginario percepire”,  frutto di rimemorazioni autobiografiche. Qui i sentimenti sono messi alla prova, smossi per sortire una reazione emotiva nei luoghi ostili della solitudine, nei profondi abissi dell’Io.
Il legame intuitivo, intellettivo, colto e audace con la scrittura della poetessa è in grado di animare l’essenza più atavica del nostro essere, riuscendo a scandagliare la bellezza e l’alchimia nascosta nei tormenti celati nel quotidiano.
Alda Merini suggerisce:
“A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell'intimità dei misteri del mondo.”
Mi vestivi di nero velluto titolo della raccolta poetica di Angela Donatelli, è un’opera affascinante composta anche delle illustrazioni curate dalla stessa poetessa che nutrite da colori forti e robusti, non del tutto lontane da una contaminazione naife con un richiamo al disegno manga, completano il percorso poetico rafforzandone l’incanto.







Biografia


Angela Donatelli è nata a Lucera e vive a Roma. Da tempo si occupa di scrittura e pittura, insieme ad forme espressive.Compie la sua formazione,attraverso lo studio della pittura dinamica psicoanalitica e partecipando agli stages della pittrice giapponese Meera della Osho-Multiuniversity di Puna (India).Nella sua ricerca di mediazione artistica ha realizzato molte performance nelle quali pittura, poesia e musica si intersecano in un contenitore scenico multiforme. Ha pubblicato le sue opere  in numerose antologie ed esposto in diverse gallerie a Roma tra le quali la Casa della Cultura e il Maam ed in  diverse città in Italia.Nel 2015 ha collaborato con la Casa dell’Architettura, presso l’acquario Romano con una performance artistica,   durante il Simposio UnitedSuccess, incontro di donne provenienti da tutto il mondo, realizzando un’opera puzzle composta di ottanta micro tele. Quest’anno ha esposto presso la Villa reale di Monza  una sua opera per il progetto Angeli e artisti, con il patrocinio dell’Ambasciata Argentina.  Nella sua poetica, con una indagine intima e  attenta,cerca di esplorare i segreti dell’esistenza umana, dall’Io profondo all’Es più irrazionale e istintivo. Condivide nella scrittura e nella pittura la passione per i simboli, l’esoterismo, la ricerca della connessione segreta fra l’universo interiore dell’uomo e il suo legame con la terra e gli elementi .
2006-Presenta una personale dal titolo “LUCI” presso la Libreria Caffè bohèmien, via degli zingari , Roma
2008-Espone presso Tecnè , libera esposizione delle arti dell’ex Lavanderia, Santa Maria della Pietà a Roma
2011- Finalista all’evento nazionale Martelive, presso l’Alfeus a Roma, con una performance pittorica dal vivo.
2011 -Personale presso Contemporaneo Room all’Esquilino dal titolo ROSSO VARIAZIONI DI LUCI E DI OMBRE
2012-Partecipazione al progetto artistico del X Municipio con l’esposizione presso le ex pese del Testaccio, a cura di Sonia Mazzola
2012 – Personale presso la Casa della Cultura  di Villa De Sanctis, con il patrocinio del VI Municipio,intitolata IL COLORE DELLA DONNA
2013 – Partecipa alla performance Colorissimi presso il teatro il Granarone di Calcata con pittura e poesia.
2014 – Collabora con il MAAM di Roma, centro artistico e culturale, realizzando un’opera dal titolo Angelo Alieno
2015 – Realizza presso l’Acquario Romano la performance pittorica dell’ Associazione internazionale United Success con 80 micro tele donne
2016 – Partecipa alla realizzazione di un’opera che verrà invita presso la Ecclesia de los Angeles in Angentina, esposta  l’inverno scorso presso la Reggia di Monza
2016-2017 -2015 – Selezionata per l’Antologia poetica di  Aletti Editore e  per tre antologie poetiche della casa editrice Progetto Cultura
2018 – Vincitrice del primo premio del concorso  di Poesia A.P. S. Le Ragunanze con i patrocini morali del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia
2018 - Presenta il racconto Le luci di ieri nell'antologia di autori dal titolo Come i miei occhi, edita dall'Erudita di Giulio Perrone Editore
Pubblica nel 2019 il suo secondo lbro di poesie Persefone, ed. Flower-ed.
Partecipa a numerosi reading, risultando vincitrice per due volte per la giornata Mondiale della Poesia organizzata da Agnese Monaco. 


On facebook Angela Donatelli

Video Poesia - Ritorno alle origini

https://youtu.be/AlsbRXvJoxwhttps://youtu.be/AlsbRXvJoxw

VIDEOPOESIE Persefone e Ritorno all'origine, voce ed opere Angela Donatelli
Regia e montaggio Quinto Ficari

POESIE


LA FINE DEL GIORNO    

I capelli al vento mi inoltro nel bosco
spinto da un anelito di libertà.
Vestiti umidi sulla mia pelle
il fiato riscalda le mani.
Affondano i passi nelle morbida terra e
lascio che la coltre silente di brina
ricopra le mie tenere membra.
Fuggo attraverso la foresta
inseguendo farfalle autunnali e
il sole infuocato mi accende il cuore e i pensieri.
Sono alla caccia della fine del giorno
mentre guardo la volta celeste lucida e
pesante sul mio capo.
Sono presenza nella presenza e
intorno a me infinite creature.
Sono un assetato d’amore
alla ricerca del filone 
d’argento della docile luna.

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DANZA COSMICA

Danza con me questa danza cosmica
che ci avvicina e ci allontana.
Ci cogliamo come frutti
e poi ci lasciamo andare.
Le nostre anime si compenetrano
come fiammelle accese e in esse
ritroviamo l’essenza.
Nel profondo, sempre più nel profondo.
Come due poeti assaporiamo il gusto della vita,
tra le pieghe del tempo, fermiamo
ogni istante affinché diventi  per sempre.
Siamo nell’attimo della creazione,
siamo due esseri  di carne e sangue,
ma i nostri spiriti danzano dentro
un antico rito pagano.
Danziamo nella notte, danziamo intorno
al fuoco, danziamo per cacciare via
la strega che ci guarda.
Danziamo con gli spiriti per
forgiare d’oro e argento
i muscoli e il cuore.
Anche se solo per una notte,
in questo gesto fissiamo l’eterno.

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UNA PORTA SUL CUORE D’ORIENTE


Una porta sul cuore d’oriente
si apre davanti ai miei occhi.
Acqua all’orizzonte, niente case
muli e capre risalgono l’aspro crinale.
Calpestano l’erba a cercare frescura,
alberi piegati dal vento,
rocce arse che ingoiano il mare.
Il tempo si è fermato qui.
E poi chiese di pietra segnate d’oro e di calce.
Una porta si chiude al passato
ed un’altra mi spinge ad entrare.
Dietro, lascio gli anni di occasioni perdute,
di corse affannose, un frenetico show
 per strappare consensi, per portare il pane.
Salite e discese da tram affollati, sudata o tremante
nel caos di umani…mentre i toni si alzano
i telefoni squillano e nel cuore c’è sempre
quella voce che chiama, per qualcosa di vero
di nuovo, di naturale.
E lascio il freddo, l’umidità, gli schemi,
scalza cammino e con le mani
tocco il sale della terra
mentre i piedi diventano radici nel suolo
come  il magma diventa rugiada
su una foglia di pioppo.

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23 SETTEMBRE

Mi hai cercato e mi hai trovato…
ma non mi hai preso, lasciandomi qui da sola,
dopo aver invocato gli astri per  1000 anni
affinché fossi  nuovamente tua.
Tenerezza e rabbia insieme provo
a  vederti  imbiancare il petto.
Mentre perdi  vigore io mi specchio nel tuo
specchio che il passare del tempo sfiorisce.
Ti osservo e negli occhi tuoi
ritrovo i mille anni passati, le corse e i demoni
che ti tengono ancora lontano….
Impotente osservo, ascolto, il tuo cuore batte forte.
Le parole tue vuote e sempre uguali, disseccano
e creano pareti impenetrabili ed inesistenti,
costruite  soltanto su muri di paure.
Rimandano a compiti da fare, situazioni ordinarie
e questioni  urgenti di poco conto
rispetto all’amore, alla vita vissuta insieme.
Ma è cosi, l’ostinazione  a non voler crescere.
In questi  casi è perdersi  per non cambiare.
Come gli struzzi mangiamo la sabbia
ed essa ci chiude il cuore.

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ISTINTO

Sento la forza primordiale scorrere nelle vene
la sua voce profonda  accompagnare i respiri
e tornare la creatura selvaggia che ero.
I primi mesi e poche parole, essere collegata
tra le radici e le ali, senza condizioni.
Rischio per cambiare e ricominciare.
Sempre uguale a me stessa eppure diversa,
nel momento in cui sperimento le infinite possibilità
nascoste dietro una porta, un sorriso o un pensiero.
Dentro le notti insonni che mi hanno vista
appassionata tenace fuggitiva febbrile,
scoprire un misterioso disegno preesistente.
Forse siamo due fratelli, veniamo da un posto lontano
e insieme possiamo creare un ponte d’amore.
Un ponte d’amore  a cui aggrapparci quando la vita
ci prende e ci piega alle sue ragioni.
D’improvviso il vento è cessato, c’è odore di temporale
e il ricordo di un bacio sensuale e tenero.
Quel che sento è forte e chiede spazio
 per espandere e credere ancora nel nostro incontro.
Ma adesso vieni e ancora vieni amore,
nella mia casa dell’anima.
Ti sto aspettando …non ho più paura.




Recensione a cura della blogger MARIA CRISTINA BUOSO per Libri e benessere 2019 e di Antonietta Tiberia

Ciao, ecco a voi un’altra autrice che partecipa alla manifestazione Libri & benessere del 11-12-13 ottobre 2019 presso l’orto botanico di Roma.
Buona passeggiata tra fiori, alberi e libri:)




Persefone è la seconda silloge poetica di Angela Donatelli. L’autrice, oltre a scrivere poesie, si dedica con passione ad altre forme artistiche: è anche pittrice e performer, s’interessa di musica e di teatro. Questo eclettismo ha ripercussioni positive nei suoi versi, che sono armoniosi e musicali, capaci di creare suggestioni ed evocare immagini.La poesia di Angela Donatelli è a tinte forti e gioca sui contrasti, esattamente come la sua pittura. L’elegante copertina mostra un dipinto dell’autrice che rappresenta una donna  giovane donna immersa nella natura, uno dei temi  fondamentali  del libro, il rapporto con la natura e i suoi simboli arcaici. Persefone è archetipo del femminile, l’ eterna fanciulla ma anche  la donna intuitiva e capace di trarre energia dalle profondità dell’inconscio. E’ la sposa bambina capace di reinventarsi nella notte degli Inferi e di rielaborare il rapporto col maschile superando il ruolo di vittima. Ella si riappropria dei doni femminili dell’intuito, della ricezione e trasformazione per penetrare la superficie e inoltrarsi nelle profondità dell’animo umano….”Non per scelta ma per destino, divento padrona, ti scelgo come mio sposo”… Nelle poesie della Donatelli ci sono i desideri delle donne, soprattutto desiderio d’amore e di verità, come nei versi dedicati ad Isabella Morra “..Solo sete di vita avevi e di amore e di bellezza…“ . Come le donne protagoniste dei suoi versi e dei suoi dipinti, Angela Donatelli affronta con coraggio una realtà che appartiene al vissuto o al mondo onirico. Le sue poesie ci offrono un’indagine intima e attenta che ricerca i segreti dell’esistenza umana e del suo universo attraverso una scrittura che sa coinvolgere ed emozionare.
Angela Donatelli, “Persefone”, coll. Pegaso, vol. 8, flower-ed 2019. Ebook e cartaceo.
http://www.flower-ed.it/index.php…
http://www.lulu.com/…/perse…/ Angela paperback/product-23993796.html





L’eclettismo di Angela Donatelli, poetessa, pittrice e performer, si rispecchia pienamente nei suoi versi. Armoniosa e suggestiva, la sua poesia è a tinte forti e getta uno sguardo ampio sul mondo della natura e i suoi simboli arcaici, esattamente come la sua pittura.  Da tempo si occupa di scrittura e pittura, insieme ad altre forme espressive. Nella sua ricerca di mediazione artistica, ha realizzato molte performance nelle quali pittura, poesia e musica si intersecano in un contenitore scenico multiforme. Ha pubblicato le sue opere in numerose antologie ed esposto in diverse gallerie a Roma, tra le quali la Casa della Cultura e il Maam, e in diverse città in Italia. Nella sua poetica, con una indagine intima e attenta, cerca di esplorare i segreti dell’esistenza umana, dall’Io profondo all’Es più irrazionale e istintivo. Condivide nella scrittura e nella pittura la passione per i simboli, l’esoterismo, la ricerca della connessione segreta fra l’universo interiore dell’uomo e il suo legame con la terra e gli elementi.
2016 – Realizza un’opera per la manifestazione Angeli e artisti, per la Ecclesia de los Angeles in Angentina, esposta  l’inverno presso la Reggia di Monza
2016-2017 -2015 – Vince la selezione per l’Antologia poetica di  Aletti Editore e  per tre antologie poetiche della casa editrice Mangiaparole
2018 – Partecipa con il racconto Le luci di Ieri all’antologia Gli occhi di Camilla di Erudita edizioni
2018 – Vincitrice del primo premio del concorso  di Poesia A.P. S. Le Ragunanze con i patrocini morali del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio
2018 – Pubblica la  raccolta poetica Mi vestivi di nero velluto con le sue illustrazioni Ed. Escamontage
2018 Organizza e partecipa a numerosi reading con il gruppo di Poesia al Femminile a Roma.
2019 – Pubblica la seonda silloge Poetica dal Titolo Persefone, ed.Flower ed.

Maria Cristina Buoso

Presentazione Mi vestivi di Nero Velluto Angela Donatelli 
biblioteca Vaccari Nardi Roma




Mi vestivi di nero velluto, di 
Angela Donatelli, EscaMontage 2018

In questo libro mi sembra che l’autrice abbia sentito il bisogno di tradurre in parole pensieri, emozioni, ricordi legati a momenti belli o bui della sua esperienza personale,
rielaborando una serie di brevi, illuminanti momenti non collegati tra loro: ironici, freddi, generosi, tragici, carichi di umanità, di fatica, di accettazione.
Rifuggendo dalla ricerca di una poesia “pura” e assoluta, sottratta quindi allo scorrere del tempo, in ogni momento le sue liriche partono dalle occasioni della vita, dagli incontri, dagli affetti, per assaporare atmosfere cariche di passione autentica, per ogni momento vissuto, dove tutto scorre nell’intuitività delle parole che costruiscono sguardi, idee e immagini, riempiendo ogni spazio lirico disponibile.
La naturalezza dell’espressione poetica che caratterizza questi versi è metro fondamentale del modo in cui l’autrice intende la sua poesia.
Quella di Angela Donatelli è una poesia, in cui una scrittura che lascia spazio all’immaginazione, si alterna a un’altra più descrittiva, visionaria e onirica.
L’importanza del messaggio dischiusa da immagini non sempre gaie, non sempre limpide e serene, ma innegabilmente sentite, tangibili, reali, è collegata alla profondità della riserva interiore che  mette in atto nel tentativo di riscoprire la propria radice più intima e personale.
In queste liriche infatti non c’è spazio per la simulazione, per il tentativo più o meno conscio di nascondere un significato dietro un giro di parole. Tutto è manifesto, trasparente al punto che sfogliando le pagine della raccolta si ha quasi l’impressione di immergersi in una diario spirituale e misterioso, una testimonianza degli affetti e dei sentimenti intimi e personali dell’autrice, che non accettano intromissioni.
Sono poesie che descrivono situazioni personali realmente vissute, che affrontano varie tematiche legate al quotidiano e alla vita, o altre generali sentite e percepite con elevata sensibilità interiore. Sono componimenti che hanno una chiara articolazione, che optano sempre per la rarefazione piuttosto che per l’ermetica allusività.
Tra realtà e vissuto, immaginazione e fantasia, scaturisce un’opera frutto del sentire,di slanci assopiti dal tempo che rispecchiano un fermento di cambiamento e di idee sempre in movimento dell’autrice.
Lungi, infatti, dal farsi coinvolgere in stucchevoli e inconcludenti giri di parole che minino l’intensità e la forza evocativa della parola poetica, l’autrice sceglie di raccontare e di raccontarsi senza paure e senza sovrastrutture stilistiche.
La dolcezza, l’impetuosità e la spontaneità delle sue poesie appaiono così molto più simili al suo temperamento. Come se fossero rimaste attaccata alla sua pelle, come fossero la forma perfetta per mettere in scena la sua intera esistenza.
La raccolta è arricchita dai disegni della stessa autrice.


                                                                          Antonietta Tiberia

martedì 1 maggio 2018