mercoledì 2 maggio 2018



Prefazione a cura di Iolanda La Carrubba
Contemplazioni poetiche
di Iolanda La Carrubba

La poesia di Angela Donatelli è un percorso di sensi, sensibilità e sensazioni vibranti che s’affida ad un filone spirituale, o meglio a un’approfondita ricerca nei confronti del Sé.  Il suo non è un “versificare” vano o meramente manieristico,  al contrario riesce ad approdare a un verso libero, come se il suo poetare fosse frutto di un mantra, arcaico ed ancestrale pregno di profonda riflessione ed empatia nei confronti del Tutto.
L’incontro con l’Altro da sé è a volte impenetrabile, feroce, scostante, altre coinvolgente, osmotico, suadente, descritto con metafore intimistiche.  Si percepisce un immediato impatto tematico fin dalle suddivisioni dei paragrafi (Nello spazio e nel tempo -  Sogni e visioni – Relazioni) i quali custodiscono una chiave di lettura in questo suo luogo di “affinità elettive”, dove vige una ricerca radicata sulla verità e le sue ragioni.
La dimensione ermeneutica del suo linguaggio poetico assume un arduo ruolo simbolico, distante per certi Versi al mo(n)do comunicat(t)ivo  del social media, dove si può smarrire lo scandire di un Tempo dedicato alla lettura, all’assorbimento metabolico della poesia, poiché in questo mare magnum la scrittura si afferma come sintomo contemporaneo,  necessario cioè ad affermare il proprio esistere sia nei confronti di un Tu metafisico e sia per inserirsi all’interno di un circuito editoriale mutante,  qui tuttavia si muove una nuova forma di coinvolgimento nel fare e vivere poesia che si pone in ascolto.
Angela Donatelli è interprete di questa stagione, domina con la sua forma poetica il sentire e l’ascoltarsi attraverso la poesia fuori e dentro di lei riuscendo a compire, senza mai sottrarsi alla sorpresa del vivere contemporaneo, un lavoro contemplativo, mirabile, profondo e al contempo disarmante.
Possiede un’originalità del linguaggio metrico che si estende fino gli aspetti ritmici della prosa, all’interno dei topoi ritratti tra le riflessioni a volte amare di questo (r)esistere, andare, comprendere la peculiarità misterica di un’intera vita. Scaturisce immediatamente un effetto sorprendente che emerge da un “immaginario percepire”,  frutto di rimemorazioni autobiografiche. Qui i sentimenti sono messi alla prova, smossi per sortire una reazione emotiva nei luoghi ostili della solitudine, nei profondi abissi dell’Io.
Il legame intuitivo, intellettivo, colto e audace con la scrittura della poetessa è in grado di animare l’essenza più atavica del nostro essere, riuscendo a scandagliare la bellezza e l’alchimia nascosta nei tormenti celati nel quotidiano.
Alda Merini suggerisce:
“A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell'intimità dei misteri del mondo.”
Mi vestivi di nero velluto titolo della raccolta poetica di Angela Donatelli, è un’opera affascinante composta anche delle illustrazioni curate dalla stessa poetessa che nutrite da colori forti e robusti, non del tutto lontane da una contaminazione naife con un richiamo al disegno manga, completano il percorso poetico rafforzandone l’incanto.





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